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Soluzioni e Applicazioni con la tecnologia del vuoto Vuototecnica e casi di successo

Risparmiare energia con il vuoto


Risparmiare energia con il vuoto Qual è lo stato dell’arte delle tecnologie del vuoto in materia di risparmio energetico?
Progettare e realizzare soluzioni che consentono di ottenere un risparmio energetico è diventato un must, perché consente un fondamentale abbassamento dei costi di produzione, principalmente per tutti i processi industriali dove l’energia primaria ha un alto costo, e contribuisce al rispetto della sostenibilità ambientale.
Tuttavia gli impianti del vuoto spesso vengono utilizzati male, ovvero sono sovradimensionati o trascurati per mancanza di conoscenza delle nuove tecnologie di generazione del vuoto, con conseguente eccessivo consumo di energia.

Quale risparmio consente una corretta conoscenza degli impianti del vuoto?
In un impianto di generazione del vuoto, il corretto dimensionamento e un adeguato
equipaggiamento portano spesso a un risparmio del 50% dell’energia e una drastica riduzione dell’usura e della manutenzione delle pompe per vuoto.

Quale è il principale errore che viene commesso nell’utilizzare gli impianti per il vuoto?
Nel 60% dei casi le pompe per vuoto operano ininterrottamente anche quando l’automatismo o l’impianto, presso il quale sono installate, non necessita di vuoto. Questo comporta uno spreco d’energia, un’usura precoce e una costante manutenzione onde evitare problematiche di fermo macchine. Tutto ciò genera dei costi che incidono sull’economia d’esercizio dell’impianto.

Quali soluzioni propone Vuototecnica?
Laddove la ciclica di lavoro lo permette, Vuototecnica propone e consiglia l’impiego di un depressore (pompa e serbatoio) o centrale di vuoto (pompe e serbatoio) che consentono di: ridurre il numero delle pompe per vuoto in aspirazione diretta; concentrare e limitare il controllo e la manutenzione delle pompe per vuoto in una singola area; abbattere al 40% l’effettivo tempo di funzionamento delle pompe a parità di ciclica di lavoro di una o più pompe sempre attive; evitare il fermo macchina con l’ausilio di depressori di sicurezza con pompe per vuoto che operano in tandem e quadri di comando che ne monitorano costantemente il funzionamento.

Quale investimento richiede un miglioramento dell’economicità d’esercizio dei propri impianti di generazione del vuoto?
Noi di Vuototecnica siamo sempre disponibili a una valutazione volta ad un effettivo risparmio energetico. La proposta di centralizzazione di vuoto viene sempre suffragata da una dettagliata analisi tecnica che certifichi gli effettivi costi verso benefici e i termini di rientro dell’investimento. Il cliente ammortizza mediamente il capitale investito in un arco temporale d’esercizio di 6 mesi/1 anno.
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Il vuoto: tecnologia d’avanguardia e risparmio energetico assicurato


quaderni aria compressa Vuototecnica dimostra, con la produzione di una vasta gamma di componenti per i vuoto, la propria attenzione al risparmio energetico e la grande vocazione all’innovazione tecnologica.

A entrare nel dettaglio delle garanzie dei prodotti Vuototecnica è anche la rivista mensile “I quaderni dell’Aria Compressa”, che dedica due pagine del numero di marzo 2011 a due delle soluzioni per il vuoto di Vuototecnica.

I quaderni dell’Aria Compressa è una rivista italiana, edita da “EMME.CI. Comunicazioni e Servizi S.a.s.”, che dal 1995 si occupa di prodotti, tecniche, applicazioni e tant’altro riferito all’aria compressa.
L’articolo dedicato a Vuototecnica prende in esame le elettrovalvole per vuoto a tre vie, servopilotate per grandi portate e i generatori di vuoto AVG: due soluzioni che confermano l’efficienza delle prestazioni di Vuototecnica e la costante attenzione dell’azienda al risparmio energetico.
Ecco il download della rivista “I quaderni dell’Aria Compressa”. Alle pagine 44-45 troverete le soluzioni Vuototecnica.
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Aggiornate gli impianti di vuoto e le ventose per risparmiare tempo e denaro


In questo video vi presentiamo un chiaro esempio di come le soluzioni Vuototecnica possano risolvere problemi di presa precedentemente riscontrati per una cattiva gestione delle fonti di vuoto o una sbagliata progettazione di impianti e organi di presa. Vediamo un impianto di manipolazione per lavabi in metallo per cucine che è stato modificato inserendovi delle ventose Maxigrip e degli eiettori multistadio M10 di Vuototecnica. Precedentemente l’impianto utilizzava delle ventose in gomma spugna neoprenica che però erano soggette a forte deformazione a causa del continuo utilizzo e andavano per questo incontro a un’usura precoce.
generatori di vuoto pneumatici a eiettori multipli della serie M10 Soprattutto nella presa della parte scalanata del lavello, la questione si faceva ancor più problematica, perché le ventose precedentemente montate dovevano adattarsi alla irregolarità della superficie e perciò si usuravano più velocemente.

Vuototecnica è intervenuta sull’impianto montando le Maxigrip cups in mescola benz, adatte alla presa di superfici d’acciaio, anche di forma irregolare.
Il labbro della ventosa Maxigrip, estremamente flessibile, permette loro di adattarsi al meglio a ogni tipo di superficie, piana, concava o convessa, senza rischio di deformare o rompere il materiale, anche quando delicato e sottile.
Come vediamo dal primo piano all’interno del video, le ventose sono perfettamente aderenti alle scanalature metalliche del lavello e grazie al tipo di mescola benz, sono ideali anche su superfici oleate o bagnate, oltre ad avere tempi d’usura molto più lunghi.
Queste ventose possono essere fornite in forma tonda ed ellittica, piane o a soffietto e possono vantare un’ampia gamma di accessori (riduzioni, adattatori, giunti).
Per quanto riguarda l’impianto di generazione di vuoto, è stato sostituito quello precedente (fatto di eiettori a singolo stadio) con generatori di vuoto pneumatici a eiettori multipli della serie M10 che hanno garantito maggior portata d’aspirazione e un minor consumo d’aria compressa.
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Pick&place di cioccolatini ad alta velocità: con Vuototecnica si può!


Per il pick&place robotizzato, Vuototecnica propone diverse soluzioni.
Una di queste, particolarmente adatta nella presa di piccoli oggetti, anche in campo alimentare, prevede l’utilizzo di cilindri a vuoto.

Come vedete nel video, i cilindri Vuototecnica permettono la presa e il rilascio ad altissima frequenza e sono molto efficienti.

I cilindri funzionano a depressione e sono dotati di una camera anteriore in vuoto e una posteriore a pressione atmosferica.
cilindri a vuoto
Più alto è il differenziale di pressione tra le due camere, maggiore sarà la spinta del pistone cui è collegato lo stelo antirotativo sul quale a sua volta è montata la ventosa.

L’oggetto viene trattenuto finché c’è vuoto. Poi lo stelo ritorna alla sua posizione iniziale, perché il ciclo si ripeta. Lo stelo, nel suo movimento, compensa in modo automatico le altezze che lo dividono dagli oggetti da prendere.

I cilindri sono in alluminio anodizzato, con boccola in tecnopolimero che garantisce lubrificazione e lunga durata dei componenti. Le ventose sono disponibili in diverse mescole, in base ai prodotti da manipolare.
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Veloce e stabile: la presa di confezioni flowpack di ultima generazione


In questo video potete vedere in azione il generatore di vuoto FVG di Vuototecnica e le nuove ventose in silicone 08 20 30 S appositamente pensate per la presa di prodotti flowpack.
Notate la velocità di presa e rilascio dei pacchetti di merendine da un nastro trasportatore all’altro.
Il generatore di vuoto monostadio con espulsore FVG (Fast Vacuum Generator) garantisce flessibilità e affidabilità nella presa, a velocità incredibili. Come notate riesce a sostenere altissime frequenze di presa e rilascio (anche minori di 30 msec).
ventose in silicone 08 20 30 S Realizzato in alluminio anodizzato, con i suoi soli 70 gr di peso, può essere installato direttamente a bordo delle mani di presa. E’ inoltre provvisto, di serie, di un polmoncino di aria compressa, escludibile da parte del cliente, per la generazione di un contro soffio all’interno della ventosa all’atto del rilascio.
Le ventose a soffietto 08 20 30 S completano il compito in maniera impeccabile. Sono in grado di compensare l’altezza di presa e al tempo stesso garantire stabilità. La tenuta del labbro è molto forte anche su flowpack flessibili come quelli che vedete nel video, così la giunzione delle confezioni non è più un problema.
Il labbro di presa di queste ventose è stato infatti studiato appositamente per far sì che si adegui perfettamente alle classiche increspature dei sacchetti o delle confezioni flessibili.
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Creare pallet di uova non è mai stato così semplice


Nel video a lato potete vedere all’opera il generatore di vuoto multistadio PVP 12 MX e le ventose a soffietto rinforzate della serie
08 22 19 S.

I componenti Vuototecnica sono stati utilizzati per semplificare la pallettizzazione di uova impilando i pacchi di alveoli sui bancali e i separatori in plastica, con la massima efficienza.

Il generatore di vuoto, come vedete, è stato montato direttamente sulla mano di presa, grazie alla sua leggerezza e alle sue dimensioni contenute.
generatore di vuoto PVP 12 MX
Il corpo e il coperchio di chiusura sono realizzati in alluminio anodizzato, gli eiettori e le viti di fissaggio sono in acciaio inox.

La guarnizione di tenuta è in EPDM. Tutti materiali di pregio, che garantiscono anche una lunga durata e una facile manutenzione.

Il generatore ha 4 connessioni per il vuoto (una per l’allacciamento a eventuali strumenti di controllo o misurazione), un vuotometro, un raccordo rapido per l’alimentazione dell’aria compressa e tappi metallici di chiusura.

È possibile rendere più silenzioso l’ambiente di lavoro con l’installazione dei silenziatori SSX, in grado di diminuire ulteriormente la rumorosità, già di per sé ridotta.

Le ventose a soffietto, a contatto con la superficie irregolare del separatore da prendere, si ritraggono, sollevando il carico di qualche centimetro, cosicché il separatore sottostante non rimanga attaccato a quello sollevato, sfogliando senza problemi gli strati.

Compensano inoltre l’irregolarità della superficie, garantendo una presa salda e un rilascio preciso e delicato, importantissimo in una simile applicazione.

Se volte saperne di più sui singoli componenti, è possibile visualizzare le schede tecniche dei prodotti.
le ventose a soffietto rinforzate
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Stampanti 3D e customizzazione delle teste di presa Octopus Vuototecnica


Octopus tramite stampante 3D Tra le novità del 2015, Vuototecnica ha presentato le nuove teste di presa di Octopus realizzate con stampante 3D per singoli pezzi.
Un’assoluta novità che permette una personalizzazione del prodotto prima impensabile.

Grazie a questa soluzione, i problemi di manipolazione dei clienti vengono trattati caso per caso, con teste di presa customizzate ad hoc per assecondare la forma dell’oggetto da prelevare, fino ad avvolgerlo e trattenerlo.

Le mani di presa sono realizzate in ABS e per questo riescono a essere allo stesso tempo resistenti e leggere.
All’interno delle teste è possibile prevedere cartucce per vuoto PVR 1-4 o generatori venturi monostadio così da avere sempre e comunque la generazione del vuoto a bordo della mano di presa sagomata.

Si tratta di una soluzione allo stato dell’arte, ideale per robot antropomorfi o flexible picker.

Per saperne di più e richiedere la vostra mano di presa personalizzata, contattate lo staff Vuototecnica.
Octopus tramite stampante 3D
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Soluzioni Vuototecnica per il packaging farmaceutico


generatori di vuoto a cartuccia PVR 1-4 Per il confezionamento di medicine e prodotti energetici in blister, la tecnologia robotica ha fatto passi da gigante e richiede un ambiente di lavoro pulito, nonostante la grande quantità di polveri e di residui derivanti dal packaging di questi prodotti, nel rispetto degli stringenti regolamenti di settore.
Visti gli standard elevati di produzione, Vuototecnica propone i suoi generatori di vuoto a cartuccia PVR 1-4.
Il vantaggio più consistente di questi generatori è che anche in presenza di polveri non si intasano ed è possibile integrarli all’interno delle macchine in maniera semplice e veloce. Il loro massimo grado di vuoto è -70KPa e hanno un’eccellente resa anche a basse pressioni d’utilizzo (2-3 bar).
I PVR 1-4 non necessitano di filtri di aspirazione in linea, ma per chi ancora si affida alle applicazioni tradizionali con fonte di vuoto centralizzata, come può essere una pompa per vuoto a palette rotative, Vuototecnica ha pensato ai filtri con cartuccia in carta FCL.

Questi filtri sono in grado di trattenere tutte le impurità, dalle polveri più sottili. Hanno innumerevoli vantaggi rispetto ai filtri usa e getta normalmente impiegati. A lungo andare risparmierete in denaro e in tempo speso per la manutenzione.

Già guardandoli si capiscono le potenzialità: sono piccoli e il corpo in plexiglas trasparente permette un ampio controllo visivo per valutare lo stato di intasamento della cartuccia. Un gesto soltanto: vi basterà ripulire la cartuccia di carta con l’aria complessa per ricominciare da capo.
Fitri FCL
Se non doveste accorgervi subito dell’intasamento, non vi preoccupate. Il flusso di portata sarà mantenuto anche con parziale occlusione della cartuccia filtrante. Potete installarli direttamente sulle tubazioni del vuoto vicino a ventose e sistemi di staffaggio a depressione. Ad ogni modo, le testate in alluminio con diverse tipologie di filettatura assicurano massima flessibilità. È possibile intercambiare le flange filettate di connessione. I filtri FCL sono stati progettati appositamente per la gestione del vuoto e grazie alla loro geometria interna, permettono sezione e flussi di portata d’aspirazione molto superiori ai filtri in linea disponibili oggi sul mercato.
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La Sfera S.r.l.: Sabino Lamanna ci racconta il trasporto di barre in rame dal magazzino automatico alla produzione


La Sfera S.r.l., azienda di Cernusco sul Naviglio (MI), lavora da anni per accompagnare nella scelta i clienti finali di Vuototecnica. La Sfera collabora con gli uffici tecnici per trovare la soluzione ideale e interviene su progetti di impianti, macchinari e apparecchiature fornendo soluzioni Vuototecnica per l’automazione. Abbiamo intervistato il signor Sabino Lamanna che ci ha raccontato il successo dei prodotti Vuototecnica in azione nel video:

“Abbiamo costruito con un nostro cliente un portale per il trasporto di barre in rame dal magazzino automatico alla linea di produzione”.
Come si può vedere dal filmato, “Sono state utilizzate due differenti tipi di ventose per sollevarle perché le dimensioni e il peso delle barre variano in continuazione. Il numero di ventose che vengono attivate varia a seconda della tipologia e del peso. Il peso minimo è di kg. 0.5 quello massimo di kg. 40”.

Anche le dimensioni dei prodotti da manipolare cambiano in continuazione:

“La lunghezza minima è di 500 mm, quella massima di 4.000 mm; la larghezza minima di 25 mm, la massima 100 mm; lo spessore minimo di 5 mm, quello massimo 50 mm”.

Nonostante i differenti tipi di prodotto e i continui cambi di dimensione, Vuototecnica se la cava in maniera egregia e permette ampio spazio alla personalizzazione.

“La macchina che vedete in azione”, spiega Sabino Lamanna, “funziona grazie a 12 generatori di vuoto tipo 150310 con silenziatore SSX ½, che rende l’utilizzo molto silenzioso; 1 vacuostato digitale 122010 P; una ventina di ventose ellittiche VEP 3060 B e 70 ventose tonde 082511 A”.
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Togliere la merce dai bancali non è mai stato così semplice


In questo video vedete in azione un robot de-palletizzatore su cui sono stati montati quattro eiettori GVMM e delle ventose a soffietto 08 22 19 S a marchio Vuototecnica.
Come potete notare, grazie a questo equipaggiamento, il robot dispone di massima flessibilità operativa potendo lavorare con quattro circuiti di vuoto indipendenti per quattro file di ventose. I generatori di vuoto multifunzione modulari GVMM sono infatti delle vere e proprie unità autonome in grado di gestire le principali funzioni di un tradizionale circuito del vuoto per l’asservimento di ventose per la manipolazione.
I GVMM sono equipaggiati di serie con:

  • - Tecnologia con ugelli multistadio atta a massimizzare la portata d’aspirazione a fronte di consumi d’aria compressa molto contenuti
  • - Una microelettrovalvola per l’alimentazione dell’aria compressa (attivazione aspirazione) ed una seconda per la gestione del contro soffio(per velocizzare il rilascio delle ventose ), con vite di regolazione del flusso di portata
  • - Un collettore di distribuzione vuoto, in metacrilato trasparente, con tre uscite d’aspirazione indipendenti e protette da un elemento filtrante in maglia d’acciaio inox ispezionabile e ripulibile
  • - Valvola di ritegno di facile accesso e pulizia
  • - Un vacuostato digitale con display
GVMM
I GVMM Vuototecnica possono essere inoltre dotati, come optional, di un cavo di risparmio energetico dell’aria compressa (codice 00 15 202 oppure 00 15 203) con il quale si può far dialogare la microelettrovalvola dell’alimentazione dell’aria compressa con il vacuostato digitale.

Così facendo la microelettrovalvola d’alimentazione dell’aria compressa del generatore si attiva, permettendo la generazione del vuoto. Quando il grado di vuoto è al massimo prestabilito dal vacuostato, lo stesso interrompe l’alimentazione sulla bobina elettrica dell’elettrovalvola ed il vuoto viene mantenuto all’utilizzo (ventose) grazie alla valvola di ritegno incorporata nel generatore. Solo quando il grado di vuoto scende al di sotto del valore minimo prescelto con l’isteresi del vacuostato, l’alimentazione viene riavviata.
082219 vacuum cups Se ne deduce il grandissimo risparmio d’aria compressa in ambiti applicativi dove le ventose operano su materiali di ottima tenuta quale lamiere o vetri.

I generatori GVMM sono disponibili con portate d’aspirazione di 3-7-10-14 mc/h e un grado di vuoto massimo raggiungibile di -85 KPa.

Le ventose a soffietto 08 22 19S visibili nel filmato, una volta appoggiatesi sulla superficie dei tappi in plastica e stabilito il vuoto, si ritraggono in maniera molto rapida permettendo la semplice separazione degli oggetti impilati gli uni dentro gli altri.

Sono disponibili in diverse mescole a seconda delle superfici da prelevare.
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Minidepressori Vuototenica e i sistemi di staffaggio a depressione per la manutenzione degli sci


Ogni anno, è bene rifare la soletta e le lamine agli sci per questioni di sicurezza e per il piacere di sciare in maniera più semplice.

La soletta degli sci ha bisogno, infatti, di essere rigenerata, perché durante la stagione estiva può seccarsi e le lamine possono andare incontro a deterioramento e quindi rendere difficoltosa e pericolosa la discesa sulle piste.

ventose per sci
minidepressori Per la manutenzione degli sci, al fine di non rovinare le lamine con strettoi meccanici, ci si può affidare a macchinari appositi, che fanno uso di sistemi di bloccaggio a depressione come le ventose rettangolari di staffaggio vuototecnica con supporto autobloccante e pulsante di sblocco.

Questi sistemi di bloccaggio per gli sci sono alimentati da minidepressori. Vuototecnica produce minidepressori caratterizzati da dimensioni estremamente ridotte, che possono essere alimentati elettricamente (serie DO); piccole unità autonome per la produzione del vuoto; composte dall’abbinamento di una pompa per vuoto a secco o lubrificata con capacità di aspirazione variabile tra i 2 e 20 mc/h ed un serbatoio di accumulo dalla volumetria variabile tra 6 e 20Lt.
Il mantenimento del grado di vuoto all’interno del serbatoio del minidepressore, in lamiera d’acciaio saldata e a perfetta tenuta di vuoto, viene preimpostato con un mini vacuostato elettrico (12 02 10) che gestisce le due soglie di valore di vuoto di attacco e stacco della pompa.; massimizzando i termini d’intervento della stessa.

Ogni minidepressore è inoltre equipaggiato con un vuotometro per la lettura immediata del grado di vuoto, un’apparecchiatura di comando, in apposita cassetta protettiva, una valvola manuale per l’intercettazione del vuoto e un rubinetto per lo scarico dell’eventuale condensa aspirata dall’utilizzo.
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Vuototecnica: alleata delle case automobilistiche


Automotive industry Le case automobilistiche sanno che la fase di produzione e assemblaggio delle automobili è importantissima per avere un prodotto di qualità.

Ed è per questo che negli ultimi anni sono sempre più diffusi in rete piccoli video che riprendono il lavoro degli operai specializzati all’interno delle aziende per pubblicizzare le prestazioni delle auto.
L’equazione è presto fatta: la cura del prodotto in linea di produzione corrisponde a una vettura di ottima fattura. La manipolazione robotizzata delle lamiere, dei vetri e dei particolari di plastica delle auto fa parte di questo processo di qualità in cui Vuototecnica si inserisce ormai da diversi anni in collaborazione con i reparti di engineering delle migliori case automobilistiche. Si inizia con soluzioni appositamente progettate per la presa e la movimentazione di superfici curve o sagomate come le carrozzerie o particolari plastici stampati da prelevare dalle presse.

I giunti a snodo posizionabili (GSV e GSVF) Vuototecnica in alluminio anodizzato, hanno una grande flessibilità per questi compiti: consentono infatti di ruotare la ventosa installata su di essi di 360 gradi e di inclinarla sul proprio asse fino a 35 gradi per bloccarla correttamente rispetto alla superficie di presa dell’oggetto da prendere, garantendo, allo stesso tempo, l’aspirazione attraverso lo snodo e una tenuta perfetta.
swivel joints
Maxigrip vacuum cups Questi giunti sono consigliati sulle pinze di presa insieme alle Maxigrip cups, ventose che hanno una presa impareggiabile su lastre metalliche e vetri a contatto con oli, grassi e benzine. I liquidi vengono drenati e il labbro di presa è in grado di adattarsi a ogni superificie.

Le ventose per il settore automotive possono essere anche prodotte in mescola BENZ, resistente al cloro che solitamente si trova negli oli per l’imbutitura e lo stampaggio delle lamiere.
Per la generazione del vuoto, Vuototecnica ha infine pensato a un dispositivo che può essere montato direttamente sui robot, anche i più piccoli e flessibili.

Si chiama AVG (Automotive Vacuum Generator) ed è dotato di eiettore singolo stadio che permette maggiore rapidità nella generazione del vuoto a parità di portata con i generatori a eiettori multi-stadio.

La presa diventa in questo modo istantanea. Considerate che rispetto ai generatori tradizionali permette un risparmio energetico d’aria del 40%. Di serie viene infatti montato un vacuostato pneumatico in grado di interrompere l’alimentazione raggiunto il valore massimo di vuoto prestabilito per poi ripristinarla solo quando il valore scende al di sotto della soglia minima.
AVG
La novità più rilevante è che anche in totale assenza di energia elettrica, il dispositivo può operare in questo modo, importantissimo quando si lavora su linee robotizzate che possono incorrere a improvvisi fermi o blackout. Così si risparmia e non si perdono lamiere e vetri in catena di montaggio. AVG può essere anche equipaggiato con un silenziatore di scarico free flow serie SSX.
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Presa sicura nel settore del marmo


L’industria del marmo richiede sistemi di presa e manipolazione sempre più precisi e sicuri.
Nel video a lato potete visualizzare l’efficacia del nuovo eiettore PVR 25 MS pensato appositamente per questo settore.

Sulle macchine taglia blocchi e sulle filagne per il marmo, laddove vi sia grande presenza di polvere derivante dalle lavorazioni o di acqua, Vuototecnica consiglia l’utilizzo di questo nuovo eiettore, direttamente integrabile con la ventosa. In particolar modo, nella presa e manipolazione di lastre marmo e granito.

La sua conformazione consente l’aspirazione di polveri o piccoli residui di lavorazione, senza intasamento. Tutto viene infatti scaricato tranquillamente in atmosfera attraverso l’eiettore stesso.
Il PVR 25 MS, dotato di serie di un silenziatore free flow SSX, è in grado di generare un flusso di portata di 9,6mc/h e un grado di vuoto pari a -700mbar (70%) a soli 3 bar di pressione d’alimentazione. Il fatto che sia direttamente integrato con la ventosa permette di ridurre i volumi negativi da svuotare e velocizzare pertanto la presa da parte della ventosa. E’ inoltre equipaggiato di serie di un micro vacuostato digitale 12 05 10, un piccolo apparecchio in grado di fornire al quadro comandi, in soli 0,1 millisecondi, un segnale molto preciso al raggiungimento del grado di vuoto desiderato.

Specialmente nella manipolazione di lastre di travertino, la cui superficie è notoriamente irregolare e forata , grazie al segnale tempestivo da parte del micro vacuostato 12 05 10 all’automatismo, è possibile capire quali ventose siano effettivamente in presa e se esse siano sufficienti alla movimentazione del carico.

Al contrario di quanto succede negli impianti del vuoto centralizzati (con pompa per vuoto a palette rotative o ad anello liquido), dove risulta molto più difficile se non impossibile comprendere quali e quante ventose siano effettivamente in presa, rendendo la manipolazione del carico meno sicura. La particolare conformazione del piano di appoggio interno della ventosa rotonda piana presentata nel video permette inoltre un elevato coefficiente d’attrito ed una tenuta pressoché perfetta.
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Giunti a snodo posizionabili: la flessibilità del corpo umano sui robot


Uno dei più grandi limiti dell’automazione industriale nel sostituire l’essere umano è sempre stato la mancanza di flessibilità e di manovrabilità, caratteristiche che invece il corpo umano permette.
Pensiamo in particolare a tutti quei movimenti che comprendono l’inclinazione delle superfici o il roteare alcuni particolari.

Questi tipi di movimenti sono molto importanti in tutti i settori industriali, e ancor più nell’industria automotive, quando, ad esempio, esiste la necessità di manipolare superfici curve o sagomate quali le carrozzerie delle auto o particolari plastici stampati, da prelevare dalle presse di produzione.
giunti posizionabili
Attraverso soluzioni ingegneristiche intelligenti, Vuototecnica ha ottenuto questa semplicità di manipolazione, anche in situazioni in cui la presa di particolari o pezzi risultava difficile in passato.

I giunti a snodo posizionabili Vuototecnica (GSV e GSVF), realizzati in alluminio anodizzato, ricreano la flessibilità del corpo umano unendola alla forza ed alla velocità delle soluzioni robotiche più avanzate.

Questi giunti consentono di ruotare la ventosa installata su di essi di 360 gradi e di inclinarla sul proprio asse fino a 35 gradi per adattarla e bloccarla correttamente rispetto alla superficie di presa dell’oggetto da prelevare; garantendo, nel contempo, l’aspirazione attraverso lo snodo e una tenuta perfetta. Sono disponibili a catalogo con filettature standard, maschio o femmina, da 1/8” - 1/4” - 3/8” gas. Sono consigliati sulle pinze di presa unitamente alle maxigrip cups, perfette per il settore automotive, e su tutti gli EOAT (end of arm tooling) dove ci sia la necessità di adattamento della ventosa a superfici convesse, concave o sagomate.
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La conservazione degli alimenti attraverso il vuoto


Ogni cibo ha le proprie caratteristiche: per essere conservato al meglio occorre conoscerle e tenere conto anche dei vari abbinamenti degli alimenti fra loro. Inoltre esistono diversi metodi di cottura e di riscaldamento che incidono sulla salubrità del cibo.
Alcuni esempi di conservazione dei cibi sono alla portata di tutti: le produzioni industriali derivano infatti la loro attività dall’esperienza accumulata dall’uomo nel corso dei secoli, portata a quantitativi più estesi. Metodi di conservazione alimentare che si sono tramandati di generazione in generazione e che ora possono essere valutati alla luce delle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche. Uno dei metodi più usati, che garantisce una corretta conservazione degli alimenti è la conservazione sotto vuoto.
Vuototecnica è in grado di fornire alle aziende la migliore tecnologia per assicurare la corretta conservazione dei cibi.
alimenti sotto vuoto
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La tecnologia del vuoto in continua evoluzione


Democrito La definizione stessa del concetto di vuoto ha interessato le menti più brillanti e geniali sin dall’antichità. Basta pensare a Democrito nella Grecia antica, che individua gli atomi e il vuoto come le realtà primarie, oppure agli studi sulla compressibilità dell’aria in Età Ellenistica.

Il primo a teorizzare le proprietà del vuoto fu, nel 1650, lo scienziato giurista Otto von Guericke, che creò le basi perché si sviluppasse l’odierna tecnologia impiegata quotidianamente in numerosi settori industriali.

Nel corso della storia lo sviluppo delle scienze fisiche e l’impulso della ricerca tecnica hanno sempre spinto la necessità di realizzare le apparecchiature di produzione del vuoto e di misurazione del vuoto.
Le applicazioni più strategiche e innovative di quella che ormai è definita come tecnologia del vuoto ha affascinato Vuototecnica fin dagli anni Settanta del Novecento e da allora ne ha fatto la prerogativa per il miglioramento costante delle proprie soluzioni con il vuoto, garantendo a livello mondiale il potenziamento dell’innovazione tecnologica e dei servizi offerti.
Per conoscere meglio la storia di Vuototecnica e il futuro delle tecnologie del vuoto contattateci e venite a trovarci nella nuova sede!
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Aumentare la produttività con il vuoto


Volete incrementare la redditività e la competitività della vostra azienda? Grazie alla tecnologia del vuoto più innovativa, Vuototecnica mette a punto da oltre 35 anni soluzioni standard, specifiche e anche personalizzate, per aiutare i propri clienti a incrementare la produttività aziendale nei processi di automazione e migliorare l’ambiente di lavoro.

Errori di manipolazione, spostamento o sollevamento causano rotture, scarti, perdite di produzione e costi non recuperabili. Vuototecnica vi offre la soluzione ideale per movimentare qualsiasi prodotto con una tecnologia sicura, garantita e collaudata da tecnici esperti.

A garantire i risultati è la soddisfazione dei nostri stessi clienti, rivolgetevi direttamente in azienda o presso i nostri distributori e potrete trovare la soluzione a voi più idonea.
Aumentare la produttività con il vuoto
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Industria del legno: un’alternativa alle pompe per vuoto elettriche a palette rotative


Le soluzioni comunemente utilizzate non sempre si rivelano anche le più vantaggiose. Vuototecnica è da sempre impegnata nella ricerca di soluzioni innovative che possano migliorare i processi industriali. In questo contesto la pompa per vuoto pneumatica aspirante rappresenta una vera e propria evoluzione rispetto alle tradizionali pompe elettriche a palette rotative.

Per valutare ‘sul campo’ i vantaggi legati all’utilizzo di questa pompa per vuoto ci siamo recati presso la Essepi srl, azienda che si occupa della produzione di elementi in legno compensato e multistrati per l’industria della sedia, del mobile e dell’arredamento.
L’azienda ha scelto di installare su un proprio centro di lavoro a 4 assi la pompa per vuoto pneumatica aspirante PA140 realizzata da Vuototecnica, in sostituzione di una classica pompa per vuoto a palette rotative, a bagno d’olio, comunemente utilizzata.
pompa aspirante pa 140
Abbiamo incontrato Michele Biasin, responsabile ufficio tecnico della Essepi:
“La resa della nuova pompa PA140 è assolutamente stupefacente. Con un dispositivo semplice e compatto, riusciamo a ottenere lo stesso grado di vuoto di una classica pompa a bagno d’olio, eliminando definitivamente tutti i problemi di usura e manutenzione.
Ci siamo chiesti: ma perché non abbiamo scoperto prima questo dispositivo? Avremmo risparmiato qualche migliaia di euro e tutti i fermi macchina conseguenti alle manutenzioni e riparazioni delle vecchie pompe.
Industria del legno Sinceramente ci chiediamo come mai i costruttori di macchine a controllo numerico non forniscano la pompa aspirante P140 al posto delle solite costosissime pompe per vuoto. Addirittura lo spunto iniziale di vuoto è maggiore e permette un bloccaggio istantaneo di pezzi come le scocche, che hanno curvature non uniformi della superficie”.
La pompa per vuoto aspirante Vuototecnica potrebbe essere una soluzione ideale anche per altri vostri macchinari?
“Senza dubbio sostituiremo gradualmente le vecchie pompe per vuoto con la PA140 su tutti i nostri macchinari. Alla fine dei conti, il dispositivo costa praticamente come una manutenzione completa delle vecchie pompe, compreso il cambio delle palette”.
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